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sabato 13 agosto 2011

Come ho cominciato e come ho cercato materiale per scrivere questa storia

Ho cominciato seguendo due idee, come si fa di solito: trovare una soluzione alla misteriosa scomparsa dei mammut siberiani e al contempo collocare la vicenda in un periodo di forti contrasti e trasformazioni storiche. Decisi così di ambientarla a Vladivostok nel 1904, agli albori della guerra russo-giapponese. Naturalmente avevo bisogno di documentarmi perché, pur conoscendo i fatti a grandi linee, non ero in grado di dare alla storia la giusta ambientazione. Feci così ricorso ad un libretto interessante, scritto da Alberto Caminiti, La guerra russo-giapponese, edito dai Fratelli Frilli. Mi resi subito conto però che non parlava di Vladivostok, se non attraverso accenni sommari.
Cominciai allora a cercare in rete qualcosa di più specifico finché non m'imbattei nel sito The russo-japanese war research society  che mi fornì alcune informazioni precise sugli avvenimenti di quei mesi. Avevo dunque per le mani un possibile sfondo temporale nel quale ambientare la storia.
A quel punto dovevo pensare ai personaggi principali della vicenda, due paleontologi ovviamente. La seconda metà dell'Ottocento era stato il periodo nel quale maggiormente infuriavano le polemiche tra darwinisti e creazionisti, scelsi così un americano e un inglese. Questo perché, nonostante quello che si potrebbe pensare, in quel periodo l'Asia Centrale e la Siberia furono al centro di vivo interesse per gli europei e numerose spedizioni  si avventurarono in quelle terre sia per motivi geografici che strategici: in quel periodo fu infatti coniato il termine Grande Gioco per descrivere temerarie imprese spionistiche sia russe che britanniche.
Arthur Carrington e Conan Bancroft, dunque, dovevano porsi un obiettivo estremo: trovare un mammut perfettamente conservato che potesse aiutare a svelare il motivo della rapida scomparsa di quei mastodonti.

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