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martedì 24 dicembre 2024

IL NUOVO RACCONTO DI NATALE

 

           L’importanza di chiamarsi Ernesto 

 

   Viviamo un tempo oscuro, si dice che siamo prossimi alla fine del Kali yuga, le menti svaporano tra deliri di potere e miraggi di criptovalute…e intanto le guerre si moltiplicano mentre le farfalle impazzite di ormai vecchie teorie producono cataclismi a distanza e tzunami, ma non sembra che tutto questo abbia delle conseguenze. Vengono solo spesi fiumi di parole che confondono ulteriormente i poveri followers. Assistiamo ad un brutto film che sembra non coinvolgerci. Siamo circondati da falsi profeti, ma una cosa è certa: gli dei ci hanno abbandonato, se ne sono andati, disgustati da quello che hanno creato. Non ci resta dunque che guardare in noi stessi, siamo un granello di sabbia scosso dalla tormenta, cerchiamo rifugio nella nostra identità, nella nostra storia, una radice alla quale aggrapparci e quando arrivano le grandi ricorrenze siamo toccati da qualcosa che non riconosciamo.

   Questo sta pensando Ernesto mentre, per sfuggire al freddo pomeriggio della vigilia di Natale, si trova di fronte al caminetto acceso a studiare le fiamme che fanno brillare la stanza. Fuori nevica da parecchie ore e lui solo soletto sta rannicchiato in poltrona, tra sbalzi di umore, a fare svolazzi concentrici che mettono a dura prova la sua fedele Peterson.  

   Da tempo vive in questa remota campagna che ha eletto a buen retiro per sfuggire ad un’esistenza frenetica che più non gli appartiene. Inizialmente entrare in quel mondo non è stato facile perché la gente del posto diffidava degli estranei, ma poi, piano piano, la sua presenza ha assunto un ruolo particolare in quella comunità, grazie anche ad alcuni episodi che lo hanno fatto diventare una specie di mascotte: l’anziano barbuto, sempre sorridente e pronto a fornire il consiglio che rasserena, nonché testimone del mondo esterno, della Grande Città dalla quale proviene.

  

   E ora è lì che ripensa ai Natali passati e ai propositi fatti, ma che la sorte ha spesso vanificato, e lui lo sa bene. Ed ecco che il suo almanaccare corre ad altri fuochi, i falò della sua giovinezza e ad un tratto ha sulle labbra una frase di allora: we be of one blood, thou and I, che gli riapre un mondo favoloso e il suo misterioso potere.

   Fuori sta calando la sera, Ernesto si fa sulla soglia, i fiocchi di neve si sono fatti più radi, la strada è percorsa da un tappeto di cristalli che brillano alla luce dei lampioni, Ernesto solleva una mano e ne afferra uno che sta vagando nell’aria gelida, e al breve contatto si scioglie subito.  Ma ecco che viene distratto da una serie di voci e canti che si avvicinano rapidamente.  Provengono da un gruppo di persone che compaiono da una svolta e agitano delle torce, in mezzo a loro ci sono diversi bambini saltellanti e gioiosi. Appena vedono Ernesto cominciano a corrergli incontro e lo avvolgono nel loro entusiasmo, finché l’intero gruppo non sciama raggiante in casa sua  dove trova una scena da sogno. Oltre ad un grande albero riccamente addobbato dai più svariati ninnoli argentati, c’è una lunga tavola imbandita di prelibatezze in attesa di essere assaggiate, il camino continua ad irradiare luce e calore, e naturalmente in un angolo c’è una montagna di scatole variopinte che promettono meraviglie. Adesso i più piccoli sono tutti appesi ad Ernesto lanciando le richieste più improbabili, ma lui sorridente li invita a prendere posto e a pazientare. E così, quando tutti i convenuti si sono stipati  in quella grande stanza, Ernesto baloccandosi un po’ con la sua pipa decide che è il momento di raccontare una storia. Prende un vecchio libro rilegato dalla mensola e comincia a scorrere le pagine in cerca di quella giusta, mentre i bambini silenziosi non hanno occhi che per lui, ma improvvisamente cambia idea e decide di non leggere. Inizia così a raccontare:

   ̶  Era una notte tranquilla nella giungla, e le stelle brillavano come diamanti nel cielo scuro. Mowgli, il ragazzo della giungla, sedeva accanto al fuoco con i suoi amici animali: Baloo l’orso, Bagheera la pantera e Kaa il serpente. Anche se non conoscevano il Natale come gli uomini del villaggio, sentivano che quella notte era speciale.

   Baloo, con la sua voce profonda e rassicurante, iniziò a raccontare una storia che aveva sentito dagli uomini: una storia di un bambino nato in una stalla, circondato da animali, che portava pace e amore nel mondo. Mowgli ascoltava attentamente, affascinato da quella storia di speranza e unità.

   «Questa notte,» disse Baloo, «dobbiamo ricordare che siamo tutti parte della stessa giungla, della stessa terra. We be of one blood, thou and I

   Gli animali annuirono, comprendendo il significato profondo di quelle parole. Decisero di celebrare quella notte in modo speciale. Bagheera, con la sua agilità, raccolse frutti e bacche dai rami più alti degli alberi. Kaa, con la sua saggezza, raccontò storie antiche della giungla, storie di amicizia e coraggio. E Baloo, con la sua forza, costruì un grande fuoco per tenere tutti al caldo.

   Mowgli, con il cuore pieno di gioia, cantò una canzone che aveva imparato dagli uomini del villaggio. Gli animali si unirono a lui, creando una melodia armoniosa che risuonava nella giungla. Anche gli animali più timidi, come i cervi e gli uccelli, si avvicinarono per ascoltare e partecipare alla celebrazione.

   Quella notte, la giungla era un luogo di pace e amore. Gli animali, grandi e piccoli, si sentivano uniti come mai prima d’allora. Capirono che, nonostante le loro differenze, erano tutti parte della stessa famiglia, della stessa giungla. E così, sotto le stelle scintillanti, celebrarono il Natale, ricordando sempre le parole di Baloo: We be of one blood, thou and I.

   Per un istante il silenzio sembra avere la meglio, ma ecco che Ernesto alzando le braccia esclama:

   ̶  Anche noi possiamo farlo, bambini!  ̶  ormai preso dal suo ruolo di Babbo Natale del villaggio.

                                 

                                                                       Franco Basso

martedì 3 settembre 2024

 

                                           LE GRAND BLEU

 

Galleggio

su flutti verde-azzurro

( je suis le bateau ivre)

e sogno le profondità

diventando inconsistente

man mano che il tempo

scorre.

Una scossa mi attraversa

come se fossi nella cassa orgonica

la luce mi scalda ancora

ma la superficie si allontana

e la gravità svanisce

rimane solo il blu

l’opacità del blu.

A tratti nevica

dagli abissi salgono coriandoli,

sono le istantanee degli annegati.

Una stupida allegria

scuote il torpore

che mi avvolge.

(Continuo a scendere o sono immobile?)

Sono felice, sono triste

Sono io!

Dunque esisto

e mi accorgo di essere

sospeso/appeso.

Freddo, ho freddo

una corrente gelida

mi attraversa

una scossa, un’ombra

un occhio

un fischio

di nuovo la luce.

Risalgo sospinto dall’ombra,

bolle intorno a me,

di nuovo il verde-azzurro

aria, ossigeno,

accanto a me una

pinna.



giovedì 8 agosto 2024

Per la notte di San Lorenzo

 Scrutando lassù

Nel cielo d’estate

brillano monete d’oro

che segnano un cammino

incantato.

Col naso all’insù

ristò,

ormai esperto,

cercando antiche sensazioni,

esausto dei cieli vissuti.

Lassù, nel vago brillare,

qualcuno ci aspetta.

Da lontano siam giunti, cosi

Mi è stato narrato e

Là torneremo spediti

su grandi vascelli,

attraversando silenzi siderali

senza il tormento del presente,

avvolti nel candore

dell’armonia degli astri.

A volte, infante, ho tentato,

ho osato chiedere un segno,

come se il tempo fosse

qualcosa oltre lo scorrere

della sabbia nella clessidra:

ed ecco, improvvisa e insperata,

come da antiche profezie reclamata

una pioggia iridescente di astri

che benevola m'illuminava il viso.

venerdì 19 luglio 2024

 ULTIMA CHIAMATA

oggi termina la promozione gratuita del mio ebook 

l'uomo è l'ombra di un sogno

Buona lettura estiva!

martedì 16 luglio 2024

 UDITE, UDITE

Da domani fino a venerdì sarà attiva la promozione gratuita 

del mio libro L'uomo è l'ombra di un sogno 

presente su Amazon.it


mercoledì 26 giugno 2024

 ECCO FINALMENTE LA VERSIONE EBOOK

DEL MIO ULTIMO LAVORO PRESENTE SUL SITO AMAZON AL SEGUENTE LINK

L'uomo è l'ombra di un sogno


mercoledì 19 giugno 2024


 Mi affaccio alla finestra e vedo il mare, e d'improvviso ricordo una bella cartolina di

Nico Orengo, che suonava così:

Ci sono nuvole di Provenza,

cariche di ocra e di lavanda,

che si perdono sul mare

e navigano in simpatie

di correnti, cercando

la risalita verso le cime

degli ulivi e e dei pini 

del Grande Mondo.

Risucchiate dalle mille gore

 delle Meraviglie infilano

la Roja e si fanno, tra le rocce,

tremule. cavedani, temoli e trote

d'acque verdi, bianche, viola

per sfarsi poi, quando scompare 

a Briga il fiume.

Non son certo che fosse proprio così, comunque questa è la magia che voglio trasmettere oggi.

sabato 15 giugno 2024

 Oggi siamo in vena di riprendere vecchie fantasticherie perciò riprendiamo un frammento di una storia che a suo tempo ebbi la fortuna di tradurre, L'avventura londinese di Arthur Machen.



IL DISEGNO DELL'ARAZZO

La storia di un letterato che ha pubblicato molti romanzi e scopre con molta perplessità che uno dei suoi lettori non aveva notato che erano tutte variazioni su uno stesso tema, e che un solo disegno li percorreva, come la decorazione di un arazzo orientale. Se non m'inganno: il romanziere muore, e la storia si conclude in modo assai delicato, lasciandoci col lettore che, ci si dà ad intendere, si consacrerà a scoprire quel reiterato disegno, nascosto in molti libri.




Perbacco, ci stavamo dimenticando che c'è in circolazione un libretto di poesie intitolato

                                         L'uomo è l'ombra di un sogno



sabato 8 giugno 2024

La storia breve del giorno è IL SOGNO DI CHUANG TZU

Chuang Tzu sognò di essere una farfalla, e al risveglio non sapeva se fosse un uomo che aveva sognato di essere una farfalla o una farfalla che in quel mentre sognasse di essere un uomo. 

Da Chuang Tzu di H.A.Giles


L'ebook della raccolta appena stampata è in via di realizzazione.
Il testo è parzialmente leggibile a questo link



venerdì 31 maggio 2024

    Eccoci dunque per proporre una storia straordinaria intitolata

   alla quale ne faranno seguito altre...

                                                                                                   NOSCE TE IPSUM

Il Mahdi accerchiava con le sue orde Khartum, difesa del generale Gordon. Alcuni nemici riuscirono a infiltrarsi nella città assediata. Gordon li riceveva uno per uno e indicava loro uno specchio perché si guardassero. Gli sembrava giusto che un uomo conoscesse la sua faccia prima di morire. 

                              Tratta da Fergus Nicholson, Antologia degli specchi, 1917




sabato 25 maggio 2024

 SALVE, temo di aver dimenticato di mettere il link alle prime pagine del libro e quindi provvedo adesso segnalando che l'illustrazione è un particolare tratto dal celebre dipinto di Caspar Friedrich del 1818 intitolato 


                                                    Viandante sul mare di nebbia   


venerdì 24 maggio 2024


 Hallo, spero che la mia intrusione sulla rete non determini i famosi fenomeni virali quasi sempre incurabili.

Per questo mi limiterò oggi a proporre una piccola anticipazione del libro in fase di stampa, il cui titolo è appunto

L'uomo è l'ombra di un sogno

 

      
                      GENOVA




Allegra la linea del mare

Lambisce le coste

Velando di un pulviscolo iridescente

Le macchie che s’inerpicano

Su, su, su verso i rilievi

Eppoi il cielo, scuro e incombente.

Di qua, di là le case sperse 

Occhieggiano furtive

I minuscoli profili dei vascelli

Nell’attesa del tocco cangiante del tramonto

Lontana, esile a occidente

Tra le mura e le torri della città superba

Stipate in un frammento di orizzonte

Sorge la lanterna

[simbolo eterno dell’attesa]

cerino nel buio dell’oblio

immagine eterna dell’attesa.


E non c’è limite al ricordo

Quando il postino 

Ignaro consegna la cartolina


E quando, italiano

D’Argentina, ricevi da un ignaro postino

Quegli auguri natalizi

Non c’è limite al ricordo

E quella veduta si espande

Non ha bordi la cartolina.


                      

giovedì 23 maggio 2024

E cammina, cammina tutto ritorna. 

Così dopo molto tempo riecco spuntare una piccola raccolta di poesie dal titolo sibillino:

L'uomo è l'ombra di un sogno di prossima pubblicazione dal sito

Ilmiolibro.it e visibile sullo stesso in anteprima a questo link:

L'uomo è l'ombra di un sogno, di Franco Basso - Leggi gratis i primi capitoli - ilmiolibro.it (kataweb.it)